DAL MEDIO ORIENTE ALLA NOSTRA TERRA
Il grano Khorasan (Triticum turgidum ssp. turanicum) ha origini antichissime: coltivato fin dai tempi degli Egizi, si diffuse tra Mesopotamia, Anatolia e Persia, nella regione chiamata appunto Khorasan.
Arrivato in Italia nel primo '900, trovò terreno fertile nel Sud, in particolare tra Puglia, Campania e Basilicata. Tuttavia, l’introduzione di varietà moderne più basse e produttive ne causò l’abbandono: l’altezza della pianta (fino a 170 cm) rendeva difficoltosa la raccolta, con basse rese e campi spesso allettati (schiacciati a terra).
Con l’avvento delle mietitrebbie e una nuova attenzione alla qualità, negli anni ’70 il Khorasan tornò protagonista in agricoltura biologica, proprio dove aveva già attecchito: nel clima secco e ventilato del Sud Italia.
LEGGERO PER NATURA, IDEALE PER IL BIO
Il grano Khorasan non è stato selezionato geneticamente per aumentarne la resa o ridurne l’altezza. Questo lo rende un frumento “integro”, con un glutine meno tenace e quindi più facile da digerire.
I chicchi, ambrati e vitrei, sono più grandi di circa un terzo rispetto a quelli dei grani moderni.
Grazie alla robustezza del fusto e all’ampiezza delle foglie, la pianta cresce in modo competitivo contro le erbe infestanti, riducendone la presenza in campo. È una caratteristica perfetta per l’agricoltura biologica: da noi non servono diserbanti chimici.
PROPRIETÁ e BENESSERE IN TAVOLA
IL GRANO KHORASAN SANTACANDIDA TI FA BENE
Questo grano è naturalmente ricco di:
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Polifenoli e antiossidanti
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Minerali essenziali: Potassio, Magnesio, Zinco, Fosforo, Calcio e Selenio
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Proteine, in quantità superiore rispetto ai grani moderni
Ha un indice glicemico inferiore e una buona digeribilità, rendendolo adatto a chi soffre di disturbi digestivi o segue diete ipocaloriche e a basso contenuto glicemico.